Introduzione

Dall’Enciclica di Giovanni Paolo II Redemptoris Mater, n° 37

Seguendo colui che disse di sé: «(Dio) mi ha mandato per annunciare ai poveri il lieto messaggio» (Lc 4,18), la Chiesa ha cercato di generazione in generazione e cerca anche oggi di compiere la stessa missione. Il suo amore di preferenza per i poveri è inscritto mirabilmente nel Magnificat di Maria. Il Dio dell'Alleanza, cantato nell'esultanza del suo spirito dalla Vergine di Nazareth, è insieme colui che «rovescia i potenti dai troni e innalza gli umili, ... ricolma di beni gli affamati, e rimanda i ricchi a mani vuote, ... disperde i superbi ... e conserva la sua misericordia per coloro che lo temono».

Maria è profondamente permeata dello spirito dei «poveri di Iahvé», che nella preghiera dei Salmi attendevano da Dio la loro salvezza, riponendo in lui ogni fiducia (Sal 24,1); (Sal 30,1); (Sal 34,1); (Sal 54,1). Ella, invero, proclama l'avvento del mistero della salvezza, la venuta del «Messia dei poveri» (Is 11,4); (Is 61,1). Attingendo dal cuore di Maria, dalla profondità della sua fede, espressa nelle parole del Magnificat, la Chiesa rinnova sempre meglio in sé la consapevolezza che non si può separare la verità su Dio che salva, su Dio che è fonte di ogni elargizione, dalla manifestazione del suo amore di preferenza per i poveri e gli umili, il quale, cantato nel Magnificat, si trova poi espresso nelle parole e nelle opere di Gesù. La Chiesa, pertanto, è consapevole - e nella nostra epoca tale consapevolezza si rafforza in modo particolare - non solo che non si possono separare questi due elementi del messaggio contenuto nel Magnificat, ma che si deve, altresì, salvaguardare accuratamente l'importanza che «i poveri» e «l'opzione in favore dei poveri» hanno nella parola del Dio vivo.

Si tratta di temi e problemi organicamente connessi col senso cristiano della libertà e della liberazione. «Totalmente dipendente da Dio e tutta orientata verso di lui per lo slancio della sua fede, Maria, accanto a suo Figlio, è l'icona più perfetta della libertà e della liberazione dell'umanità e del cosmo. È a lei che la Chiesa, di cui ella è madre e modello, deve guardare per comprendere il senso della propria missione nella sua pienezza».