Il Culto della Madonna dei Poveri nel corso dei secoli

Il recente restauro, con le analisi scientifiche fatte sulla statua, ha potuto stabilire come data alla quale farla risalire il XII secolo.

Questo dato scientifico mi porta a non prendere in considerazione altre narrazioni antecedenti a questa data, che non hanno possibilità di verifica provata, per cui è a partire da questo periodo che si può fare una riflessione documentata, anche dal punto di vista del culto e della devozione, sulla Madonna dei Poveri di Seminara.

Questo dato scientifico, che sarà oggetto di approfondimento in altra parte del volume offrendoci una lettura esauriente di quanto ha detto la statua con il restauro, se confrontato con quanto tramanda la tradizione popolare, ci aiuta a capire che quest’ultima non è del tutto leggendaria ma ha un fondamento storico comparabile col dato scientifico.

Tra il dato che la tradizione ci offre e il dato scientifico la differenza è minima. Narra infatti la tradizione che  il ritrovamento è avvenuto in maniera casuale un martedì della Settimana Santa tra la fine del sec. XI e l’inizio del sec. XII. Tale data la si può identificare con l’inizio della pubblica venerazione da parte dei fedeli e quindi con l’inizio del culto alla Beata Vergine Maria, madre dei Poveri. Da questi pochi dati e inserendo l’evento nel contesto del mondo culturale e religioso della  Calabria  dell’XI-XII secolo possiamo avere degli elementi significativi sul culto della Madonna dei Poveri.

La Calabria, e in modo particolare la Piana delle Saline, è stato territorio di grande sviluppo culturale, politico-sociale e religioso soprattutto grazie al monachesimo, che è vivo in Calabria fin dai tempi di Cassiodoro e cioè dal V secolo in poi. Una comunità di monaci molto numerosa vi era certamente  al tempo di San Gregorio Magno, perché Gregorio, nel 591, scriveva al Vescovo di Taureana, Paolino, di voler riunire in un unico monastero a Messina i monaci sbandati in seguito all’arrivo dei Longobardi. Dal secolo VII in poi molti monaci vennero dall’Oriente in Calabria per sfuggire alle invasioni arabe e alla persecuzione iconoclasta. Tra i secoli IX e XI larghe schiere di monaci scapparono dalla Sicilia araba, varcarono lo Stretto di Messina e vennero a stabilirsi a Reggio  e alle falde dell’Aspromonte e in modo particolare a Seminara, S. Cristina, Sinopoli Vecchio, Melicuccà. «Nel secolo IX, vicino a Seminara, che forse allora cominciò ad acquisire l’importanza poi goduta dalla città nei secoli successivi, c’erano almeno altri due luoghi di culto: S. Pantaleone, frequentato da S. Elia il Giovane e il tempio di S. Maria del Buon Approdo, dove lo stesso Santo si recò col discepolo Daniele (…). Sembra che un’ampia opera di vitalizzazione monastica, sviluppatasi attorno ai centri Maggiori di Seminara, Melicuccà e Oppido, abbia ormai interessato tutta la parte centrale delle Saline, cioè il territorio attraversato dai molti affluenti del Petrace» [1].

La presenza di questi monaci è stata apportatrice di una vita religiosa e culturale che ha vivificato tutto il territorio rendendola appetibile a tutti. Ciò che caratterizzava questi monaci era la preghiera e il lavoro. Con la preghiera si rivolgevano a Dio per aiuto e protezione  e con il lavoro essi venivano incontro alla popolazione, costretta a subire non solo ruberie, saccheggi, incendi e devastazioni da parte dei Saraceni ma anche gli effetti delle carestie, dei disastri sismici, dell’esoso fiscalismo di rapaci esattori di imposte. I monaci di Calabria sono impegnati in ogni genere di lavoro: contadini, calligrafi, copisti, artigiani, miniaturisti, cesellatori, pittori, architetti, muratori, sarti, tessitori, arcolai, vasai in rame, in ferro e in terracotta, pescatori. Lavoravano particolarmente la terra, diradavano la foresta, incanalavano le acque, intensificavano le colture. Di questa spiritualità si sono nutrite le popolazioni di Calabria perché i monaci venivano condotti come da un invisibile potere verso le folle sulle quali esercitavano un’invincibile forza, quella della povertà, della preghiere e della laboriosità. La terra della Piana, dove numerosi erano i monasteri, è stata una terra feconda di virtù umane e sociali. Essa deve alla presenza del monachesimo tutta la sua ossatura religiosa ed economica.

In  questo contesto è nato il culto alla Beata Vergine Maria Madre dei Poveri perché nella figura della Madre del Signore erano sintetizzati tutti i valori  evangelici che i monaci si sforzavano di vivere e di incarnare nella loro vita e di proporre a modello di tutti i fedeli del luogo. La devozione alla Madonna dei Poveri  non è sorta magicamente per un ritrovo casuale, ma ha avuto un retroterra significativo per coltivare quei valori che nel leggendario ritrovamento sono significati: l’apertura al mistero di Dio nell’esperienza della vita povera dei contadini,la laboriosità esistenziale nella ricerca  della legna, la pari dignità tra le persona senza privilegi di casta o di ceto nelruolo dei poveri nello spostare la Statua; tutti valori che ritroviamo nella devozione popolare alla Madonna dei Poveri che, se per qualche tempo si sono persi, con il restauro possono diventare opportunità di riproposizione al popolo. Quanto narra la tradizione è la traduzione in forma popolare  e semplice, perché sia comprensibile da tutti, di un evento di fede di grande portata teologica che riflette la dimensione culturale alta che si respirava attorno ai monasteri della Piana.

Circa l'origine del culto alla Madonna dei Poveri, rimontando esso a tempi molto remoti, non si trovano notizie storiche ben definite e criticamente accertate. Esiste però una pia tradizione che non contenendo, almeno sotto l'aspetto dell'ortodossia, alcunché d'inverosimile e di contraddittorio, possiamo accettare senz'altro, tanto più che si presenta su sfondo storico.

Nella tradizione popolare c’è un fatto comune a tutte le tradizioni che sono sorte attorno ad un santuario e che troviamo, a titolo di esempio, a Polsi, alla Madonna della Grotta di Bombile, a Seminara, a Tindari e persino a Santiago di Compostela in Spagna e cioè la difficoltà di trainare l’immagine; questa ha un valore esemplare  e ci indica la difficoltà umana di penetrare il mistero di Dio se non si hanno particolari qualità interiori come la semplicità, la povertà, il senso della propria precarietà e in questo senso ci viene in aiuto la Bibbia che indica i poveri e i piccoli come coloro che possono trovare Dio a scapito dei ricchi e dei potenti (cfr  D eut. 7,6; Sof. 2,3; Mt. 5,3). 

Mi piace indicare una chiave di lettura pasquale del fatto che si è venuto a costruire lungo il corso dei secoli attorno alla statua. La tradizione vuole che tutto abbia avuto inizio un  Martedì Santo, giorno nel quale i contadini del posto si recarono nei pressi dei ruderi di Taureana e vi trovarono la sacra immagine. Questo fatto, verosimile, avvenuto nella Settimana Santa ha, a mio parere, un particolare significato teologico perché pone in diretta relazione la Vergine Maria col mistero pasquale di Cristo per cui si può affermare che il culto alla Beata Vergine Maria, Madre dei Poveri, ha una sicura validità di fede perché è inserito nel Mistero di Cristo Salvatore ed è nello stesso tempo ecclesiologico in quanto, sotto la Croce, la Chiesa, rappresentata dall’Apostolo Giovanni, è affidata a Maria e, a sua volta, Maria è donata alla Chiesa, di cui è figura e tipo. Questa mia riflessione fin dal primo momento nel quale sono arrivato a Seminara è stata una risposta alla domanda: “Perché il culto alla Madonna dei Poveri ha avuto inizio in un giorno della Settimana santa?”, vedendo in questo inizialmente una sorta di distrazione dalla celebrazione del mistero pasquale per concludere invece che esso ben si inserisce e non distrae dal partecipare al mistero delle sofferenza, della croce e della risurrezione del Signore. Onorando  Maria col titolo “Madonna dei Poveri” la pietà popolare ha voluto, inoltre, significare in Maria sotto la Croce quella umanità povera di Dio che nella Croce riceve la pienezza della vita nuova in Cristo. Maria è il rifugio dei “peccatori-poveri” e la salute degli “infermi-poveri”.

Al tempo in cui inizia il culto alla Vergine dei Poveri, la società era formata soprattutto da poveri per cui con questo titolo da una parte si vuol riconoscere l’universalità di Maria, dall’altra la sua popolarità. Tra povero e popolare c’è una forte analogia: Maria è la madre del popolo cioè di quella umanità rappresentata non dai ricchi e dai potenti ma dalla povera gente che nella sua umiltà riesce a fare affidamento soltanto nei valori spirituali  che nascono dalla fede.

Su questi fondamenti teologici ha inizio a Seminara il culto alla Madonna dei Poveri che si svilupperà e si incrementerà lungo il corso dei secoli ad opera dei numerosi monaci presenti nei monasteri di Seminara e del Clero con a capo il Vescovo che subito dopo la distruzione di Taureana e per circa un secolo ha scelto come sede Seminara.

Le notizie storiche sul culto alla Madonna dei Poveri nel periodo medievale sono poche. Si sa con certezza che nel 1325 esisteva a Seminara una chiesa intitolata alla Madonna dei Poveri; di altro non si sa se non qualche notizia fornita  dal Vescovo Marco Antonio del Tufo in visita pastorale a Seminara nel 1586 a fare delle ricerche storiche serie su questo periodo potrebbe offrire sorprendenti notizie per colmare questo vuoto. Certamente il culto alla Madonna dei Poveri ha varcato i confini del territorio andando oltre la stessa Calabria, come afferma Santo Gioffrè: fu il simulacro più venerato in tutta l’Italia meridionale fino alla fondazione del santuario di Pompei nel 1875”[2].

Questo non è senza motivo; certamente ci debbono essere degli addentellanti molto profondi e che a noi sfuggono o che molto probabilmente sono legati al ruolo che la città di Seminara svolse nel tempo con la presenza di molti nobili e di un clero numeroso, religioso e secolare. Il Minuto nel testo sopra citato ci da un particolare, a mio parere degno di nota, perché lega l’amore alla Madonna con l’istanza da parte del clero di Seminara nel 1753  ad obbligare i monaci del Monastero dei SS. Elia e Filareto a partecipare alla processione e da parte dei notabili della città affinché si crei un collegio che educhi i giovani [3].

L’amore alla Madonna non è solamente sentimento religioso ma è anche impegno di promozione umana, specialmente dei giovani. Sicuramente questi due valori sottendono l’atto notarile del 31 luglio 1769, che pubblico integralmente di seguito, che è il risultato di un cammino secolare di fede alla Madonna dei Poveri che prova come il popolo di Seminara aveva un profondo legame perché certi impegni  solenni che coinvolgono non solo il popolo nella sua semplicità ma color che reggono le sorti della popolazione, e cioè i Sindaci, come nel nostro caso, e che impegnano moralmente la comunità locale nei confronti della Madonna in perpetuo, non sono il frutto di un’invenzione momentanea, di un sentimento occasionale o, peggio, di un isterismo popolare, ma il risultato di un’esperienza di fede. Le autorità del tempo, interpretando correttamente i sentimenti di fede di un popolo, gioiosamente e solennemente legano la comunità a Maria, Madre dei Poveri, dalla quale si sente particolarmente amata.

 

Atto notarile di consacrazione della città di Seminara a Maria

“In Dei nomine Amen. Die trigesima prima, et ultima M. Iuly prime Inditiones romane Millesimo septingentesimo sexagesimooctavo 1768 habit a venia ab festum dominicale in Civitate Seminarie et proprie ante ianuam maiorem Venerabilis Ecclesia sub titolo Sancta Maria Pauperum per fios intraptos Notarium Iudicem ad contractus, et Festes facto accessu Regnante F. Nella nostra presenza presenti, e personalmente coscienti l'Ill mi Sig.ri Sindaci e Regimento di questa suddetta Città Sig.r D. Mercurio Sanchez Sindaco de Patrizi, N r Michele Guardata Sindaco de Civili, ed onorati, H. Vincenzo Longo qm Pietro eletto anche de Patrizi, e Dr chirurgo Saverio Carnovale eletto de Civili, ed onorati della medesima aggentino, ed una simil, et insolidum intervenientino alle cose infratte tanto per se stessi ins.m quanto per li di loro successori insigni in perpetum, et in infinitum, co.l per nome e parte di questa suddetta Università lor principale pro qua.

Spontaneamente essi prefati Ill mi Sig. ri Sindaci ed eletti nelli nomi suddetti nella nova presenza asseriscono, co l ab immemorabili in questa sudetta Città a spese dell'Università, e di tutto l'intiero publico della medesima si è sempre celebrato sontuosamente, e con indicibil pompa la Festività della Santissima Vergine sotto lo specialissimo titolo di S. Maria dei Poveri nella propria Chiesa nel giorno quindici d'ogni mese di Agosto di cadauno anno, reputandosi detta Vergine SSa non solo come Protettrice, ma come singola, e specialissima Padrona, in maniera che in tutte le necessità si è umilmente ricorso, come tuttavia si ricorre al suo valevole, e potentissimo patrocinio, così riguardo alli contaggi, e carestie, Tempeste, epidemie, ed ogni altro, con essersi sempre mediante detto suo patrocinio ogni, e qualunque grazia ottenuta, con essersi accresciuta la sua devozione non solo in questa predetta Città, ma nell'altri luoghi di questa Provincia ricorrendo in tutte le necessità al suddetto fonte di grazia con doni, Voti, ed Oblazioni, come infatti mesi sono accadde all'Eccellentissimo Signor Principe di Scilla Signor D. Fulcantonio Ruffo, che munito di tutti santi Sacramenti, e licenziato da Medici nel mentre stava agonizzando per render l'anima a Dio, ne ottenne la grazia della recuperata salute, che al presente gloria a Dio, e a detta Beatissima Vergine gode perfetta sanità, di maniera che insegno di sua grandissima devozione in onore di detta Beatissima Vergine ne fece il medesimo lavorare due sontuose corone di oro finissimo, una per detta Vergine Santissima, e l'altra per il Santo Bambino Gesù. Quindi per maggiormente promuoversi detta devozione, e per viepiù accrescersi, e per soddisfarsi alle comuni acclamazioni di questo intiero popolo si è convocato publico e solenne Parlamento, col quale da tutti Signori dell'intiero Regimento non solamente unicamente, a viva voce dicendono con indicibil allegrezza, e sommo contento lodando detta Beatissima Vergine, ma receptis suffraggys si è conchiuso nemine discrepante fu acclamata per specialissima, e singolarissima Padrona principale di questa suddetta Città, e suo Casale di S. Anna ess'ansidetta Beatissima Vergine de Poveri, collobligo però ad essi, ansidetti Signori Sindaci, e Regimento tutto e loro successori in futurum distare, e sollennizare in perpetuum, et in infinitum la festa di essa Vergine Santissima de Poveri nel suddetto giorno quindici del suddetto mese di Agosto di cadaun anno a spese proprie d'ess'ansidetta Università e di questo Publico cogli stessi pesi, e spese situati soliti, e pratticati ab memorabili, e di non gravare la detta Venerabile Chiesa di detta Beatissima Vergine in ogni futuro tempo più delle spese più del solito per l'addietro praticato, di modiche da oggi in avanti inperpetuum, et in infinitum vogliono ed intendono, che detta Chiesa, e suo Procuratore attuale, et protempore non avessero da contribuire ad altre spese, senonche a quelle che fu sempre solito fare dalli passati Procuratori, e Procuratore attuale, di modoche per la dichiarazione sudetta, mediante la quale fu acclamata detta Vergine SS. a de Poveri per Patrona, per questa causa, ed altre, che forse per l'avvenire sopraveniranno non possano ne de debbano essi anzidetti Sig.ri Sindaci, e Reggimento, e loro successori in futurum innovare cosa alcuna in pregiudizio di detta Venerabile Chiesa a riguardo alle spese da farsino per la sudetta Festività; E conchiuso detto Parlamento col pieno consenso di tutti li SS.ri Parlamentari, e naturali di questa Città con universal piacere, e giubilo, e col consenso del Rmo Signor Arcidiacono, Capitolo, Clero, e Regolari Tutti, cioe Padri Basiliani, Osservanti, Conventuali, Dominicani, Paolini, e Cappuccini qui presenti si è ricorso all'Eccellentissimo, e R.mo Monsignor D. Giuseppe Maria Carata degnissimo Vescovo di Mileto, accioche s'avesse a loro suppliche benignato di dichiarare detta Vergine Santissima de poveri per singolarissima, e specialissima sima de poveri per singolarissima, e specialissima Padrona di questa Città sudetta, ed il Casale di Sant'Anna, ed infatti esso dignissimo prelato benignamente accettando le dette suppliche, ed avendo queste ritrovate giuste, e convalidate con legittimi documenti, servantis servandis co suo Decreto emanato sotto li ventidue Giugno prossimamente scorso di questo corrente anno 1768. venne dichiarata la detta Madre Santissima Vergine de Poveri principale patrona di sudetta Città, e suo Casale di S. Anna, colla condizione di non aggravarsi detta Venerabile Chiesa di spese in solennizzarsi la sudetta Festività più del solito come da detto Decreto copia del quale in fine del presente istrumento s'inserisce.

Che però fatta l'asserzione sudetta, ess' ansidetti Ill.mi Signori D. Mercurio Sanchez, N. Michele Guardata, Sindaci, e D. Vincenzo Longo, e D. Chirurgo Saverio Camovale eletti come sopra, e Regimento in publico nome, e coll'intervento del R.mo Arcidiacono, Capitolo, Clero, e Regolari tutti, cioe Padri Basiliani, Padri Osservanti, Padri Dominicani, Padri Paolini, e Padri Cappuccini, e di tutti i Patrizi, e Civili Cittadini si sono conferiti in questo sudetto luogo detto del Quartiero di Santa Maria dei Poveri, e propriamente avanti la porta maggiore d'ess'anzidetta Venerabile Chiesa; e manifestando il giubilo, e piacere, che in publico nome hanno avuto colla dichiarazione, e di loro acclamazione fatta d'esser fatta Padrona Principale di questa Città suddetta essa Vergine Santissima de Poveri per tale viva voce l'hanno acclamato, e priegato, conforme nella nostra presenza da oggi in avanti in perpetuum, et in ifinitum priegano, acclamano, e dechiarano detta Vergine Santissima de Poveri per specialissima e singolarissima Padrona, e protettrice di questa sudetta Città, e suo Casale di S. Anna tantoche per manifestare il di loro giubilo, ed animo, ed in segno, e testimonianza di loro devozione, e per autentica di ciò con applauso grandissimo di tutto l'intiero Popolo a sono di Campane, non solo di detta Chiesa, ma di tutte le altre che vi sono in questa Città, e con spari tale la confermano, acclamano, e dechiarano, a qual effetto si sono radunati a fame sollennizzare con sollenne pompa, ed applauso Messa Sollenne, ornata Musica, e di sollenne Te Deum in onore e gloria di detta Vergine Santissima per rendimento di grazie, e così in tal guisa han dichiarato, confessato, e manifestato; Anziche detti Signori Sindaci, ed Eletti nelli nomi sudetti sponte nella presenza tanto nel nome sudetto, quanto per nome a parte d'ess'anzidetta Università lor principale, e loro successori in futurum con il di loro respettino, e corporale giuramento tactisquna simul, et in solidum colla clausula salutare del costituto, e precario, e patto de capiendo in forma, et da non opponendos s'obligano se stessi insigni; e loro successori in solidum alla continuazione delle spese faciende anno per anno in perpetuum, et infinitum ac mundo durante per detta festività di detta Beatissima Vergine Santissima de Poveri, che per ogni giorno quindici di cadaun mese d'Agosto di qualsivoglia anno sempre si ha solennizzato, ed altra loro universali bisogni secondo l'antico solito, ed antico stabilimento, senza obligare detta Venerabile Chiesa alla menoma spesa di novo faciendo per detta acclamazione, oltre di quella che la medesima, e per essa l' olim Procuri, ed attuale Procura sempre ha soluto fare, e praticare, e non altrimente ne di altro modo promettendono di vantaggio conf.e detti Signori Sindaci, ed eletti nelli nomi sudetti qui presenti col di loro respettivo, reiterato e corporale giuramento, nella nostra presenza promettono, ed in nome, e per parte di detta Università lor principale s'obligano se stessi, e loro successori in futurum a tutto e quanto di sopra sta descritlo, ed a quanto di sopra sta descritto, ed a quanto di sopra scr...si ins.h, e loro successori in solidum in detto nome han promesso, e si han obligato non preferire, et in futurum mancare sotto qualunque causa, pretesto, o quesito cofore quia sic.

E essi con solenne stipulazione promettono ess'asidetti illustrissimi Signori nelli nomi sudetti le cose predette, e quanto nel presente Istrumento D'acclamazione si contiene averle sempre rate, grate, valide, e ferme, ed a quelle non controvenire, o controfare per quabs. a causa, pretesto, o quesito cofore, sotto l'obligos qui a sic.

Tenor vero decreti Episcopalis Curie Militen est.

Pro quibus omnibus observandis, et de non controveniendos prefati Illustrissimi Domini de Sanchez, et Guardata Sindaci, et D Vincentius Longo, et doctor Chirusicus Xaverius Camovale Electi nominibus ut supra sponte obligaverunt seipsos eoxum successores sub pena, et ad penam duplis medierates potestare vero capiendi constituzione precary, et pactos sponde declaraverunt, acclamaverunt s obligaverunt s voluerunt s juraverunt respective tactis B Vr..cie s Actum s.

Pntibus pro Regio ad conto.us Iudice Antonio Arena

Sig D Casimiro Coscinà. Sig. D. Antonio Alessandro Filippone.”

Le tragiche vicende del flagello del 1783 con la distruzione della Chiesa, ricostruita solo verso la metà dell’800 non hanno contribuito a spegnere il culto alla Beata Vergine Maria Madre dei Poveri. Certamente alcuni avvenimenti significativi hanno contribuito ad incrementare il culto alla Madonna dei Poveri nell’800 e nel ‘900.

I numerosi canti in onore della Madonna dei Poveri che venivano cantati dai contadini nel loro quotidiano lavoro dei campi teneva desto nel cuore l’amore alla Madonna in attesa della stagione dei pellegrinaggi a Seminara a metà di agosto, a piedi, per omaggiare la Madre dei Poveri; questi pellegrinaggi imponevano enormi sacrifici fisici perché i pellegrini provenivano non solo dai paesi limitrofi ma dalla locride, dal vibonese, dal reggino e dal messinese. Recentemente sono stati pubblicani i canti in onore della Madonna che nella locride nutrivano la fede dei fedeli; molti sono i canti e le nenie in onore della Madonna dei Poveri di Seminara, diversi da paese a paese, che venivano cantati dal popolo.

L’incoronazione della statua della Madonna nel 1905 è una tappa miliare del culto alla Madonna di Seminara. La solennità dell’avvenimento ha fatto incrementare la presenza dei pellegrini che in questa circostanza, come riportano le cronache del tempo, furono migliaia.  L’incoronazione è stata decisa con Decreto dal Capitolo Vaticano: «Mariano Rampolla del Tindaro,Cardinale Presbitero di Santa Romana Chiesa del Titolo di Santa Cecilia, Arciprete della Patriarcale Basilica del Principe degli Apostoli, in Roma, Prefetto della Congregazione della Rev.ma Basilica e Canonico del Capitolo della medesima Basilica.

All’Ecc.mo Mons. Giuseppe Morabito, vescovo di Mileto, salute perpetua nel Signore.

Compete al  nostro Capitolo il diritto e l’onore di incoronare Immagini e Statue della Vergine, quando è riconosciuto  l’antichità del culto o l’abbondanza dei miracoli.

Poiché Tu affermi che secondo la tradizione fin dal secolo ottavo è tenuta in grande venerazione nella città di Seminara una antica Statua della B.V. Maria, denominata “dei Poveri”, la cui devozione e pietà è diffusa non solo tra i cittadini di Seminara, ma anche nelle regioni  vicine, spinto dall’amore verso la SS.ma Madre di Dio, hai chiesto che la venerata statua della Beata Vergine “dei Poveri” di Seminara sia ornata di una corona d’oro, con la quale le immagini prodigiose della SS.ma Vergine sono solite essere incoronate dal nostro Capitolo.

Noi che siamo tenuti a diffondere con particolare cura, quando si tratta della SS.ma Vergine, gli atti di devozione, tenendo conto della Tua domanda, il giorno 13 del mese di Agosto,  domenica IX dopo Pentecoste, riuniti come di consuetudine, dopo aver ascoltato il parere favorevole del Rev.mo Giuseppe De Bisagno, Canonico del nostro Capitolo, trattandosi di una Statua della Madonna la cui devozione è antichissima, particolarmente copiose sono le grazie da Lei elargite, così che è difficile enumerare i prodigi con i quali l’Onnipotente si è degnato di contrassegnare, abbiamo giudicato che ci sono tutti i requisiti, perché tale Statua sia solennemente incoronata; fermamente speriamo che tale splendore aumenti la devozione verso la Madre di Dio e che da essa possano sgorgare più abbondanti prodigi per tutta la Chiesa.

Perché questo ritorni alla maggior gloria della SS.ma Trinità e a nuovo decoro e ornamento della Madre di Dio, con unanime voto e in rendimento di grazie a Dio, abbiamo deciso col presente Decreto che la soprannominata Statua della Vergine Maria, “Madre dei Poveri” di Seminara, che viene onorata nella tua Diocesi, sia incoronata con solenne rito. Il diritto di tale rito è riservato a Te, Ecc.mo Mons. Giuseppe Morabito, a cui affidiamo, per mezzo di questo Decreto, il diritto e il dovere, a nome nostro, nel giorno da te stesso stabilito, di onorare la celeste Regina e di imporre la corona aurea sul capo, osservando tutto ciò che compete in simili Cerimonie. Se per qualche motivo non puoi eseguire il rito, ti diamo il potere di delegare un altro Ecclesiastico, che al posto tuo e in nome nostro possa compiere il Rito.

Abbiamo affidato tale lettera, firmata dal Rev.mo Canonico del nostro Capitolo e Cancelliere, perché sia spedita, munita del Sigillo del Capitolo.

Dato in Roma dalla sede del Capitolo nell’anno 1905, 13 Agosto, 3° del Pontificato del Papa Pio X°. Il Canonico Cancelliere Cesare Spezza».

Da una superficiale analisi di questo Decreto si può subito notare che non si tratta di una semplice incoronazione come normalmente avviene e che oggi, purtroppo, sono molto di moda più che per motivi di fede per una certa mania di protagonismo. Qui ci troviamo di fronte ad un gesto la cui iniziativa è del Vescovo del tempo che intende consacrare e ufficializzare la secolarità della devozione alla Madonna dei Poveri con un atto solenne che impegna il Capitolo Vaticano e che varca i confini del territorio.

L’amore alla Vergine Maria quando è autentico lo si vive nei momenti di gioia e di dolore come avvenne qualche anno dopo dall’incoronazione, il 28 dicembre 1908, con il terribile terremoto di Reggio e Messina che distrusse Seminara provocando oltre 100 morti. Questa tragedia unì a Maria di più il popolo, soprattutto seminarese, il quale ogni anno fa memoria in questo giorno con una breve e silenziosa processione penitenziale di preghiera implorante.

Un altro evento degno di grande attenzione da ricordare è la visita della Madonna dei Poveri in tutti i paesi della Diocesi di Mileto nel 1948 voluta dall’allora Vescovo Mons. Enrico Nicodemo in un momento particolarmente difficile per l’Italia che usciva con le ossa rotte da una terribile guerra e il cui futuro era allora incerto. Si è trattato di un avvenimento di portata storica il cui ricordo è ancora vivo oggi nelle persone che allora hanno vissuto l’evento con quale il Vescovo ha inteso ridestare nel popolo i valori della fede cristiana costitutivi del popolo italiano che rischiavano di essere estraniati dalle scelte determinati che l’Italia allora stava per compiere. Come frutto di questo evento possiamo annoverare l’elevazione della chiesa parrocchiale a Basilica Minore nel 1955. Questo dono da parte del S. Padre Pio XII ha voluto riconoscere il ruolo che la Madonna dei Poveri ha avuto per il popolo cristiano del meridione lungo il corso dei secoli. Ecco il Decreto:«Pio Papa XII a perpetua memoria. Nonostante che col passare degli anni molti fatti attinenti la pietà cristiana e la vita civile rischiano di essere dimenticati, tuttavia sono fortemente radicati nel popolo cristiano la tradizione e la fede. Non diversamente è accaduto, come ci viene riferito, nella piccola città di Seminara, appartenente alla Diocesi di Mileto, dopo che l’antica sede vescovile di Taureana fu distrutta e le successe nell’onore, adornata e resa illustre dalla Chiesa Collegiata e Parrocchiale, rivestita un tempo della dignità di Chiesa Cattedrale e ricostruita nell’antico sito dopo che fu distrutta dall’orribile terremoto del 1908.

Questo Tempio nel quale convergono da molti secoli devotamente una moltitudine di fedeli, intitolato alla Vergine Immacolata Madre di Dio è ricco di paramenti preziosi, grazie alla cura  particolare del parroco. Il vero tesoro della Città, in verità,  è un’antica e miracolosa Statua, originaria probabilmente dall’Oriente, della Beata Vergine Maria invocata come “Madre dei Poveri” e che dall’antichità è la patrona di Seminara.

Questa Statua, che cinquant’anni fa, è stata ornata con una corona d’oro, per disposizione del Collegio dei Canonici di San Pietro, è venerata non solo dai fedeli della Calabria, ma è invocata da tutti come sorgente di luce e di pace.

Ora, il diletto figlio nostro Arcidiacono Curato e Rettore del Santuario, a nome proprio, del clero,  delle confraternite, delle autorità e del popolo tutto di Seminara, ha chiesto che la predetta Chiesa Parrocchiale e Collegiata, fosse da noi elevata a “Basilica Minore”, volendo venire incontro al desiderio del clero e ai fedeli di questa Città e premiare e incrementare la devozione verso la Beata Vergine Immacolata “Madre dei Poveri”, abbiamo creduto opportuno accogliere volentieri la domanda del Venerabile Fratello, Vincenzo De Chiara, Vescovo di Mileto. Pertanto, dopo aver ascoltato il parere della Congregazione dei Riti, con piena coscienza e liberamente e in virtù della nostra Apostolica Potestà, con la seguente Lettera eleviamo la sopradetta Chiesa Parrocchiale e Collegiata, dedicata a Dio e alla Beata Vergine Maria nella piccola città calabrese di Seminara a “BASILICA MINORE” con tutti gli onori e privilegi.

Stabiliamo che tale decreto sia valido in perpetuo e possa ottenere validi vantaggi e grazie.

Dato in Roma, presso San Pietro, con l’Anello del Pescatore, il giorno 30 del mese Maggio 1955, 17° del Nostro Pontificato. Gildo Prugnola, Segretario dei Brevi Apostolici.».

  1. Domenico Crusco, Vescovo di Oppido-Palmi, ha riservato particolare attenzione alla Basilica e per incrementare e risvegliare la fede in Cristo ha voluto che si rinnovasse ancora una volta la visita della Madonna di Seminara in tutte le parrocchie della Diocesi  in preparazione al grande Giubileo del 2000. Questo avvenne negli anni 1998-99. Ancora una volta la Madonna, accompagnata nei diversi spostamenti da numerosi fedeli di Seminara, in tutte le parrocchie ha suscitato entusiasmo e un forte rinnovamento nella fede; non pochi sono stati i  casi di ritorno a Dio e alla Chiesa. I sacerdoti che hanno accompagnato la Madonna hanno testimoniato della immensa schiera di fedeli che si sono accostati al sacramento della Riconciliazione.

Altri due momenti importanti mi preme sottolineare, prima di concludere, che aprono ad un futuro di fede i fedeli che si avvicinano alla Madonna dei Poveri: L’affiliazione in perpetuo alla Basilica Papale di Santa Maria Maggiore e il Giubileo speciale per celebrare il decimo centenario dall’inizio del culto alla Madonna dei Poveri.


Rescritto della Penitenzieria Apostolica:

“Beatissimo Padre, Ermenegildo Albanese, Rettore della Basilica Santuario della Beata Vergine Maria Immacolata che si venera sotto il titolo di “Madonna dei Poveri” in Seminara, Diocesi di Oppido-Palmi, con raccomandazione dell’eccellentissimo vescovo di Oppido-Palmi e con il positivo parere dell’eminentissimo Cardinale Arciprete della Basilica Papale di Santa Maria Maggiore, prega umilmente la Santità Vostra che si degni di elargire il dono dell’ indulgenza plenaria a favore dei fedeli che devotamente visitano questo Santuario mariano.

Infatti i fedeli che sono soliti frequentare il suddetto Santuario venerano con speciale affetto di pietà Maria Santissima Madre di Dio e da tale sincera devozione sono condotti all’emendazione della vita e al generoso impegno di progredire nelle virtù, specialmente della fede, della speranza e della carità verso Dio e il prossimo, e il frutto dell’indulgenza - in quanto essa postula una ferma esclusione di affetto verso qualunque peccato - è proprio di produrre nell’anima una più vivida fioritura di pietà. Affinché i fedeli possano conseguire facilmente tali desiderabili beni spirituali, coloro ai quali è commessa la cura pastorale della Basilica avranno cura che vi sia disponibile in essa abbondanza di confessori. Attraverso le preghiere e le buone opere, il vincolo spirituale con il principale tempio mariano rafforzerà la necessità della comunione spirituale con Vostra Santità e insieme il senso dell’unità cattolica.

Il giorno 26 febbraio 2009 la Penitenzieria apostolica, in virtù delle facoltà attribuitele in special modo dal Sommo Pontefice, accoglie la riferita richiesta e concede l’indulgenza plenaria alle consuete condizionida adempiersi ritualmente (Confessione sacramentale, Comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice) da lucrarsi nella Basilica Santuario “Madonna dei Poveri” da parte dei fedeli veramente penitenti, se assisteranno devotamente ad una sacra funzione o almeno reciteranno la Preghiera del Signore e il Simbolo della fede:

  • Il giorno della festa della Titolare della Basilica di S. Maria Maggiore (5 agosto);
  • Il giorno della festa della Titolare del Santuario (14 agosto);
  • In tutte le Solennità liturgiche della Beata Vergine Maria;
  • Una volta all’anno in un giorno liberamente scelto da ogni fedele;
  • Tutte le volte che a gruppo i fedeli per devozione si portano in pellegrinaggio al Santuario.

 Questo atto è valido in perpetuo. Nonostante qualunque cosa in contrario.

Cardinale James Francis Stafford Penitenziere Maggiore
Padre Giovanni Francesco Girotti,Vescovo titolare di Meta,Reggente


 

Decreto di affiliazione alla Basilica Papale di S. Maria Maggiore in Roma:

La Basilica Papale di Santa Maria Maggiore, primo tempio dedicato alla Santa Madre di Dio, lode e gloria del Concilio di Efeso, brillò per la devozione da parte del Popolo di Dio e dei Romani Pontefici che la onorarono molto con benefici spirituali.

Ad annodare un vincolo spirituale con la Basilica Papale Liberiana è utile un particolare legame chiamato Spirituale vincolo di affinità. In virtù del quale sono raccomandate le indicazioni offerte dalla Penitenzieria Apostolica, affinché nei singoli casi si possano concedere le seguenti indulgenze plenarie, tra quelle delle quali gode la stessa basilica di Santa Maria Maggiore:

-          Il giorno della festa della Titolare della Basilica di S. Maria Maggiore (5 agosto);

-          Il giorno della festa della Titolare della Basilica (14 agosto);

-          In tutte le solennità liturgiche della Beata Vergine Maria;

-          Una volta all’anno in un giorno liberamente scelto da ogni fedele;

-          Tutte le volte che in gruppo i fedeli per devozione si portano in pellegrinaggio al Santuario.

Queste indulgenze sono state concesse liberamente alle consuete condizioni alla Basilica-Santuario Madonna dei Poveri in Seminara, Diocesi di Oppido-Palmi.

La medesima Chiesa è iscritta nel Registro della basilica insieme col rescritto della Penitenzieria Apostolica col quale le Indulgenze sono state concesse con le dovute formalità.”.

Con questa affiliazione si sono rafforzati i vincoli di carità che legano tutti i santuari del mondo dedicati alla Madre di Dio al primo tempio dedicato alla Madre di Dio. Questa affiliazione è al contempo un onore e un impegno di responsabilità a rendere questo Tempio di Seminara degno di una vocazione che impegna i responsabili e la comunità tutta di Seminara a farlo dinìventare luogo di santità e di vita di fede.

Infine a coronamento di questo cammino millenario è arrivato inaspettato il dono di un Giubileo che in quest’anno millenario ha fatto convergere verso questo luogo migliaia di pellegrini, bisognosi perdono e di misericordia.


Indizione dell’Anno Santo:

Beatissimo Padre, Mons. Luciano Bux, Vescovo di Oppido-Palmi, facendo volentieri propria la richiesta del Sac. Ermenegildo Albanese, Parroco e Rettore della Basilica Santuario della Beata Vergine Immacolata nella Città di Seminara, umilmente fa presente che il martedì della Settimana Santa dell’anno 2010 ricorre il decimo centenario da quando è stata esposta solennemente alla pubblica venerazione la miracolosa immagine della Madonna dei Poveri, molto cara ai fedeli, che per decisione del Collegio dei Canonici della Basilica di S. Pietro è stata incoronata con prezioso diadema.

Per rendere grazie a Dio e ricordare questo fausto avvenimento ci siano speciali celebrazioni ed altre iniziative spirituali da promuovere per tutto l’anno giubilare per mezzo delle quali è vivissimo desiderio che ai pellegrini sia offerta una favorevole opportunità per rafforzare la Fede, la Speranza e la Carità e modellare la propria vita nella sequela evangelica.

Perché possano attingere con facilità a questi frutti spirituali, l’Eccellentissimo  Richiedente implora dalla Santità Vostra il dono dell’Indulgenza per i pellegrini e i pii visitatori.

E Dio, ecc.

IN DATA 25 MARZ0 2009 LA PENITENZIERIA APOSTOLICA,

su mandato del Sommo Pontefice, liberamente concedeai fedeli veramente pentiti che piamente in pellegrinaggio visitano la Basilica Santuario di “Seminara” e qui devotamente partecipano o a qualche celebrazione sacra o ad un pio esercizio o si dedicano per qualche tempo alla sacra meditazione davanti alla miracolosa immagine della Beata Vergine Maria Madre dei Poveri concludendolo con la preghiera del Padre nostro, la Professione di fede e con l’Inno in onore di Maria SS. Madre dei Poveri o con altre invocazioni mariane, l’Indulgenza plenaria alle consuete condizioni (Confessione sacramentale, Comunione eucaristica, Preghiera secondo l’intenzione del Sommo Pontefice) da compiersi nella forma prescritta.

Gli anziani, gli ammalati e tutti coloro che per gravi motivi non possono uscire di casa possono ottenere  l’Indulgenza plenaria se, con animo devoto, si associno a coloro che compiono la visita o il pellegrinaggio, detestino qualsiasi attaccamento al peccato e abbiano l’intenzione di adempiere quanto prima alle tre consuete condizioni e se davanti ad un’immagine della sempre Vergine Maria, Madre di Dio, recitino devotamente le preghiere come sopra e offrano con fiducia alla misericordia di Dio, per mezzo di Maria, le sofferenze o i disagi della propria vita.

Queste disposizioni valgono per tutto il tempo del Giubileo di Nostra Signora Madre dei Poveri.

Nonostante qualsiasi cosa in contrario.

Giacomo Francesco S.R.E. Card. Stafford Penitenziere  Maggiore,

+ Giovanni Francesco Girotti, O.F.M. Conv.”.

Il Giubileo è stato un cammino di  fede per  aiutare il popolo ad avvicinarsi a Cristo: “Attingerete acqua con gioia alle sorgenti della salvezza”.


Decreto vescovile di promulgazione dell’Anno Santo:

Il Giubileo straordinario che il S. Padre Benedetto XVI ha voluto donare allo nostra Chiesa particolare con Rescritto della Penitenzeria Apostolica in data 25 marzo 2009 per la ricorrenza del decimo centenario da quando è stata esposta solennemente alla pubblica venerazione la miracolosa immagine della Madonna dei Poveri che si venera in Seminara è una grande grazia del Signore che per noi diventa impegno e sprone ad una profonda conversione ecclesiale per la crescita di vincoli di comunione nella nostra Chiesa particolare e impegno per una rinnovata evangelizzazione perché quanti, in questo tempo giubilare si recheranno in pellegrinaggio presso la Basilica-Santuario della Madonna dei Poveri in Seminara, rafforzino la Fede, la Speranza e la Carità e modellino la propria vita nella sequela di Cristo.

Dopo aver consultato i miei più diretti Collaboratori e il Rettore della Basilica-Santuario della Madonna dei Poveri in Seminara col presente

DECRETO

stabilisco che il tempo giubilare inizi con la Solenne apertura nella Basilica-Santuario della Madonna dei Poveri in Seminara il 25 luglio 2010 e termini il giorno 11 febbraio 2011, Memoria della Beata Vergine Maria di Lourdes e Giornata Mondiale del Malato.

Al fine di coordinare tutte le iniziative inerenti il Giubileo nomino componenti del Comitato Diocesano per il Giubileo di Nostra Signora Madre dei Poveri i Sigg.: Demasi Mons. Giuseppe, Presidente; Albanese Sac. Ermenegildo,Vice Presidente; Furfaro Sac. Cosimo Saverio, Gentile Sac. Giovanni, Larocca Sac. Salvatore, Martino Sac. Paolo, Nocera Sac. Elvio, Spizzica Sac. Antonio, Alampi Diac. Vincenzo, Attisano Univ. Vincenzo, Cannizzaro Avv. Antonio, Martino Ing. Paolo, Romeo Prof. Carmelo, Sorace Dott.ssa Stefania, Zappia Domenico, Membri.

Il Comitato Diocesano avrà cura di insediarsi quanto prima e cesserà la sua competenza con la chiusura del Giubileo.

Dalla Sede Vescovile il 16 aprile 2010

+ Luciano, Vescovo

Stabilito per Decreto dal Vescovo il tempo giubilare, il parroco e rettore con manifesto pubblico ha comunicato con gioia alla comunità l’avvenimento: Cari fedeli e devoti della Madonna, certamente la voce è arrivata fino a voi, e penso, aspettavate da parte mia una comunicazione.

Quest’anno ricorre il Millennio (1010-2010) da quando è iniziato il culto nella nostra Seminara a Maria Madre dei Poveri; per questa ricorrenza il S. Padre, Benedetto XVI, ha voluto donarci un Anno Santo Straordinario perché sia tempo propizio per la nostra santificazione e, se sappiamo, ascoltare la voce di Maria che ci invita ad avvicinarci a Cristo, il Signore, Sorgente della Salvezza.

L’apertura del Giubileo sarà il 25 Luglio p.v. con una Solenne celebrazione presieduta dal nostro Vescovo, Mons. Luciano Bux.

Il 14 agosto, Solennità della Madre dei Poveri, S.Em. Rev.ma il Sig. Card. Ennio Antonelli, Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, presiederà il Solenne Pontificale.

La chiusura del Giubileo è prevista per l’11 febbraio 2011, Giornata Mondiale del Malato e Festa della Madonna di Lourdes.

Vi invito tutti a trovare la disponibilità di qualche giorno per venire in questo tempo in Basilica a salutare la Madonna e celebrare il Giubileo.

In questo tempo ci stiamo preparando per accogliere nel miglior modo possibile i pellegrini.

E’ in atto il restauro della Statua della Madonna che aveva bisogno di un urgente intervento perché avremmo rischiato, da qui a qualche anno, di perderla. Per questo restauro voglio ringraziare pubblicamente il nostro compaesano, Dott. Santo Gioffré, che ha provveduto a trovare il finanziamento necessario (40.000,00 euro) da parte della Provincia.

Stiamo provvedendo  al restauro della ringhiera in ferro e alla pitturazione delle porte esterne della Basilica.

Nel mese di giugno la Basilica sarà chiusa per qualche settimana onde procedere alla pulitura dell’interno e del pavimento.

A breve dobbiamo rifare la nicchia dove abitualmente è posta la Statua per adeguarla alle norme di legge che prevedono l’uso di particolari materiali e strumenti per mantenere l’ambiente alla stessa temperatura e con lo stesso grado di umidità perché non nuoccia alla Statua.

Termino affidandovi tutti a Maria, nostra Madre, e augurando ogni bene possibile a voi e alle vostre famiglie. Fraternamente,Don Gildo.

La gioia di tutte queste meraviglie che Dio opera a Seminara da mille anni per mezzo di Maria Santissima è qualcosa di indicibile che rimane nel cuore di tutti i devoti della Madonna lungo il corso dei secoli. Noi possiamo testimoniare quello che Dio fa oggi con noi per mezzo di Maria e che, come segno tangibile dell’amore di Dio, abbiamo vissuto la sera della chiusura del Giubileo.

 


[1] D. MINUTO, Notizie sui monasteri greci nell’odierna Piana di Gioia Tauro, in AA.VV., Calabria Cristiana, Società Religione cultura nel territorio della Diocesi di Oppido-Palmi, p. 321, Rubbettino, 1999.

[2] La Madonna Nera di Seminara, in Terra Morgana, Itinerari culturali in provincia di Reggio Calabria, Laruffa Editore, p. 83.

[3] Cfr. D. MINUTO, Notizie, o.c.p. 327.